sabato 16 giugno 2007

PUERTO PLATA: Il Ritorno


Come immaginavo, il ritorno in Repubblica Dominicana mi ha ri-stregato. Ho cambiato città ma il risultato è stato sempre il medesimo: una volta rimesso piede in questo Paese, di visitare altri luoghi non me ne è fregato più nulla. Infatti, dopo il primo viaggio, ne ho rifatti quì altri 3 e a gennaio ( 2009 ), sarò nuovamente in partenza verso questi magici luoghi. Come sempre nel sito vengono riportate più cose.
Per i lettori del "blog", dico che ancora una volta sono partito da solo (mi riferisco al viaggio di ottobre 2008) ma questa volta (visto che odio il treno), mi sono recato fino all'aeroporto di Malpensa in macchina con la Fiat 500 (vecchia) di mia mamma.
Su 17 giorni, ho sempre beccato il tempo buono (a parte un paio di giorni) e devo dire che mi sono divertito parecchio. Ripeto ancora una volta che molto spesso è meglio viaggiare da soli piuttosto che mal accompagnati.
Ho potuto vedere una città che non avevo mai visto, La Vega, che comunque non è turistica e direi proprio che non ha attrattive.

REPUBBLICA DOMINICANA


La Repubblica Dominicana non è solo spiagge, figa e birra. C'è anche il rum...stò scherzando. Ci sono monumenti molto interessanti e chiese antiche nella capitale. I paesaggi sono eccezzionali e più si va verso nord più sono belli.I sigari sono eccellenti anche quì e la musica è come una droga che ti entra dentro e non ti molla più. E non parlo solo degli Aventura (avete presente Obsesion ?). Mi riferisco alla Bachata, al merengue, alla salsa, al merengue tipico. Questo per gli amanti della bella musica (che vanno oltre e traducuno anche i testi). Ai "maiali", invece suggerisco il regueton (tipo Gasolina per intenderci): avete mai visto come lo balla una dominicana ? Il piatto tipico è la "bandera", comunque fagioli, pollo, frutta sono cose che si possono trovare su una qualsiasi tavola dominicana. In capitale, merita una visita l'Altare della Patria, il Faro di Colombo e il Conde ossia la via principale del centro ove si trovano diverse tipologia di negozi. Assolutamente da visitare il Mercato Modelo un luogo talmente assurdo che è difficile da spiegare, in breve è un mercato dove si può trovare di tutto, una sorta di "butta sù". Particolare e molto suggestiva è UNA discoteca che si trova nella capitale S. Domingo. E' una grotta naturale che, di giorno, viene visitata come museo...ALTRA COSA ASSURDA DI QUESTO PAESE !!! L'Isola di Saona va sicuramente visitata, ci vai in giornata (anche perchè dopo le 15:00 non si può stare perchè è un ambiente protetto) e si sta bene. Anche l'Isola di Catalina, altro parco naturale da me visitata 5 volte deve essere assolutamente vista. Consiglio vivamente Playa Caribe: una spiaggia che mi è rimasta dentro. Questa spiaggetta poco frequentata, ha la particolarità di avere sempre le onde alte perchè è toccata sempre dal vento. L'ideale per starsenne in pace se non si ha voglia del marasma di Boca Chica. I miei consigli sono: non osteggiare ricchezza, fidarsi poco dell'acqua del rubinetto e del ghiaccio, lasciare i documenti ben custoditi, prendere con "le pinze" ciò che dicono gli italiani residenti, non trovare da discutere (chi ha da perderci è solo il turista), non immischiarsi in risse (anche se sei con una dominicana e lei è coinvolta, pensa hai cazzi tuoi), non mangiare solo italiano, la cucina dominicana è ottima (attenzione al ghiaccio) , occhio se decidi di comprare un immobile (molte volte il proprietario del suddetto non è proprietario del terreno su cui è costruito). Boca Chica è il paese della propina ( la mancia ) quindi non ti meravigliare se ti chiedono i soldi solo per averti dato un'informazione. La notte evita i posti poco illuminati e la spiaggia, al casinò di Boca Chica non ti sorprendere se bevi un caffè poi ti senti ubriaco, tratta sempre sul prezzo (senza esagerare), la notte per girare prendi il "moto concho": è meglio spendere 20 pesos che prendersi una randellata. Non pensare di fare il furbo con i dominicani, molte volte anche se fanno finta di non capire, sanno l'italiano meglio di noi e ricorda che non sei a casa tua.Boca Chica è la porta dei Caraibi. Mi spiego meglio, i veri Caraibi non sono questi, dovete andare verso nord. Attualmente ha perso molto, i prezzi si sono alzati per tutto ed è diventata molto più pericolosa. La spaiaggia è sui 3 Km anche se sole una minima parte è adibita ad ospitare turisti. Alla fine si arriva nella zona portuale. Dall'altro lato c'è la spiaggia privata dell'Amaca. Resta il fatto che questo rimarrà sempre il "mio paese" e non rimpingo nessuno dei 12 viaggi che ho fatto (dal più lungo di 45 giorni al più corto di 1).La lunga vacanza fra 2002 e il 2003 è stata grande. E' in questo periodo che ho conosciuto Vince, Galliani, Negro, Lampada, Pezzini, i muti, e soprattutto Alessio. Abbiamo fatto non so quante notti in piedi fino a dopo le 04:00 bevendo cerveza e ascoltando il padrone del residence che parlava come una macchinetta. A chi pensa ma come, è a Santo Domingo e passa tutte le notti a parlare ? Attenzione, non ho detto tutte le notti, poi la giornata è fatta da 24 ore e sia io che il mio compare sappiamo usare molto bene il cellulare.In questa vacanza ho imparato molte cose ad esempio a parlare con i muti e a non fidarmi troppo di certi personaggi. Osservando ho visto come chi va in vacanza, molto spesso è convinto di essere il padrone del mondo poi magari tutto l'anno lecca il culo al suo datore di lavoro. Datemi retta, non è detto che per divertirsi si debba stare per forza con degli italiani. Loris, ad esempio, a passato il suo tempo esclusivamente con i dominicani e si è divertito alla grande. Come non ricordare Yogi e Pippo i due fiorentini oppure i fratelli di Terni. Per non parlare poi del romano, che per fare troppo il simpatico per poco non si becca una coltellata da "occhio di lince" (e deve ringraziare Vince e me). Nella seconda parte della vacanza mi sono "infighito": errore da non fare mai. A volte succedono cose strane: non vedi uno per 5 anni poi ti giri e te lo ritrovi nello sdraio accanto al tuo a 10000 kilometri dalla tua città. Proprio in questa maniera ho incontrato il mio ex compagno di classe Pozzi Weber. Nella Repubblica Dominicana è facile fare conoscenza poi, una volta tornati in Italia la maggior parte della gente che hai conosciuto si dimentica anche la tua faccia. Non per tutti è così, con diverse persone mi sento anche a distanza di anni. Una cosa che certamente non manca è la possibilità di fare amicizia con le dominicane. L'esperienza mi insegna che è meglio rimanere solo amici. La vacanza di solo una settimana (ottobre 2003) è stata comunque indimenticabile. Sempre sull'arzillo a fare bagar in piscina in compagnia di un'altro ex compagno di classe Filippo ribattezzato "Latin Lover", eccellente compagno di viaggio. L'esperienza mi ha insegnato che molte volte in viaggio ti trovi meglio con chi non vedi da anni piuttosto che con chi frequenti tutti i giorni.I 45 giorni passati nella Repubblica Dominicana fra il dicembre 2003 e il gennaio 2004, non li dimenticherò mai per svariati motivi. Penso di poter affermare che si è trattato della mia vacanza più bella. Siamo partiti in 8 e abbiamo occupato un'intera fila di posti in aereo. Sono arrivato il 21 dicembre e, fortunatamnte, mi erò già premunito del visto turistico così ho risparmiato un ora di fila (che dopo 10 ore di volo non è poco). Ho preso il primo taxi e sono andato al residence dove c'erano già i vari Galliani, Vince, Alessandro, Lampada e soprattutto Alessio. Ricordo ancora la faccia del taxista quando Alessio è uscito e mi ha scherzosamente apostrofato dandomi del "mama guebo" una tipica parolaccia dominicana. Subito ho disfatto le valige, doccia rinfrescante e giù 7, 8 birre per gradire: la vacanza era cominciata e mi aspettavano giornate ( e nottate assurde).Tutti i giorni cazzate su cazzate con Spimi che dava il meglio di se in ogni occasione. Loris lo abbiamo visto si e no 3 volte perchè stava dentro Andres con i suoi amici. Ma i migliori erano quì e ci vorrebbero 20 pagine per scrivere tutti i numeri che abbiamo fatto. Alessio ed io eravamo coppia fissa e se solo avessi saputo lo spagnolo come ora le pagine da scrivere sarebbero state almeno 40. Colazioni disumane la mattina anche se la mia era nulla in confronto a ciò che ho visto. Tutte le mattine, non più tardi dell 9:00, un ragazzo romano arrivava e si mangiava o un filetto o un pollo alla plancha accompagnato sempre da un'intera bottiglia di rum che, al massimo, alle 11:00 aveva finito. E così tutti i giorni e tutti i giorni fermava un gruppo di musicisti e li faceva suonare per una mezz'oretta. Un'abbondante colazione la mattina è la cosa migliore per cominciare la giornata. Io non mi facevo mancare niente: cappuccino, spremuta di arance (rigorosamente senza ghiaccio), due uova con pancetta, un cestino di pane tostato, 2 ciotole di marmellata di ananas naturale e...un frizzantino. Quando sei in vacanza anche il "campanilismo" viene accantonato: Io, per fare delle foto indosso la maglia del Milan, sono interista da sempre mentre un amico che viene da tutti chiamato "Galliani" va in giro con la maglia dell'Inter. Fate un pò voi... Lallo è certamente una delle conoscenze migliori fatte nei miei viaggi. Spero di poter viaggiare ancora con lui. Magari entro breve tempo. Spesso la mattina io e Alessio venivamo visti in giro per i bar di Boca Chica ma aspettavamo più spesso due birre invece della colazione. In questo Paese, è anche pieno di personaggi assurdi: chi ci è stato saprà sicuramente chi sono David, Carlos, Domingo, Jocasta, Alegria, Dolores. Per descriverli tutti ci vorrebbero ore. Se volete notizie più dettagliate, scrivetemi.

FORTALEZA



A Fortaleza abbiamo beccato il sole. Mi hanno detto che quì piove molto di meno. Javier, un amico spagnolo conosciuto l'anno scorso a Natal, mi ha chiamato mentre ero a Rio per darmi l'indirizzo di un hotel: risultato non potevamo chiedere di meglio. Questa città è decisamente più turistica a livello balneare, e le spiagge sono organizzate decisamente meglio. Eccellente è la struttura del "Croco" alla Praia Do Futuro. I prezzi sono decisamente più abbordabili sia per quanto riguarda il cibo (se andrete a Fortaleza mangiate la "carne del sol"), gli hotel e la vita in generale.
Prima di partire mi avevano detto di stare in guerdia soprattutto di notte per i frequenti tentativi di rapina. La mia esperienza è stata decisamente positiva e non ho riscontrato alcun tipo di problema. Il luogo è piacevole anche se, me lo aspettavo decisamente più movimentato.

PORTO SEGURO



Ho notato che il turismo a Porto Seguro è prettamente brasiliano e argentino. Si tratta di un luogo molto tranquillo (carnevale a parte) anche perchè le "favelas" sono molto lontane. Si può andare in giro tranquillamente a tutte le ore del giorno e della notte. Noi abbiamo alloggiato all'Hotel Navigantes situato non lontano dall'aeroporto (meno di 10 minuti in taxi), in pieno centro e circondato da ristoranti bar ecc... . Abbiamo speso, compresa la colazione, 50 real a testa al giorno senza trattare sul prezzo poi, mi è bastato passare un pò di tempo alla reception per capire che anche in questa città è uso comune mettersi daccordo sulla cifra di modo che si possa ulteriormente risparmiare . Attenzione, al contrario di ciò che accade in Italia, quì il supplemento c'è per la camera doppia e non per la singola. Il centro è molto carino e dalle 17:00 circa si anima con la presenza di moltissime bancarelle che vendono un pò di tutto e si trovano principalmente sulla "Passeggiata Alcool". Per mangiare consigliamo il ristorante italiano Area dove si cena molto bene e non si spende tanto. Ritengo che no si possa lasciare il Brasile senza aver apprezzato la bontà del churrasco: per gustare questo piatto (se così si può definire un servizio con più di 15 tipi di carni differenti), consiglio il ristorante El Gaucho (raggiungibile sia in taxi che in bus) dove si sta molto bene da tutti i punti di vista (economico, ottimi servizio e cibo). Da visitare anche la "spiaggia degli specchi" che si trova nella parte della città che si chiama Arraial d'Ajuda non proprio vicinissimo a Porto Seguro e, al contrario di quello che ci aveva detto una ragazza, i pulman (più economici dei taxi) ci vanno solo se riescono a raggiungere un certo numero di persone. Particolare è la zona del "quadrato" dove ci sono diversi rasta che vendono oggetti fatti da loro.
Poco distante dalla Pousada, c'è una galleria commerciale che apre alle 09:00 di mattina. Quì è possibile fare colazione all'italiana con pasta e cappuccino in un bar al piano superiore. C'è anche la possibilità di mangiare la comida detta "a kilo" ossia ti trovi davanti ad un buffet misto, prendi quello che vuoi poi va alla cassa dove ti pesano il tutto e si paga in base al peso; abbiamo poi un'agenzia viaggi e il cambio (consiglio però, prima di andare al cambio ufficiale, di fare un giretto al primo piano, in un negozio di abbigliamento c'è un ragazzo argentino che cambia euro, dollari e travel con un tasso più vantaggioso. Non preoccupatevi se non lo vedete: vi troverà lui).
In questo viaggio, il mio socio ed io, sembravamo Fantozzi e Filini. Desidero ricordare solo alcune delle nostre avventure (o per meglio dire disavventure): scendendo dall'aereo, all'arrivo, ci siamo ben presto resi conto che avremmo dovuto camminare per circa 200 metri sotto un sole disarmante perchè non c'erano navette adibite al trasporto, poi abbiamo atteso quasi 1 ora perchè le autorità di frontiera non avevano la minima idea che dovesse arrivare un aereo. Un giorno, abbiano deciso di recarci alla Spiaggia Vermella: quì abbiamo contratto la febbre a causa dell'intossicazione ricevuta da un' alga. Cercherò di essere più chiaro: in questa spiaggia, solo per un paio di giorni in un anno si verificano una serie di coincidenze che portano una tossina nell'aria. In primo luogo il caldo, poi la bassa marea la quale fa si che un'alga marina, vada ad incagliarsi sugli scogli e, colpita direttamente dai raggi solari, rilascia una sostanza tossica. Noi in uno di quei due giorni ci trovavamo lì. Rimanendo poi sul tema Fantozzi, siamo capitati nel corrispondente brasilano dell'Ippopotamo Blu. E potrei continuare ancora. Cose positive: non è caro (nelle pousade, comunque, contrattate il prezzo), si mangia molto bene soporatutto il churrasco. Per ogni notte c'è un locale diverso, non ci si sbaglia perchè gli altri sono chiusi. I biglietti di ingresso potete comprarli da Mao, non potete sbagliare: bianco, brutto, zoppo con le treccioline. Per un pasto veloce, consiglio l'hamburger di picana: spettacolare.

CUBA



In molti ci avevano descritto Cuba come un luogo che doveva assolutamente essere visitato, per questo motivo Vandi ed io abbiamo deciso di andarci. Il nostro "contatto" era all'Avana perciò abbiamo optato per la capitale. Potrei riassumere il nostro stato d'animo alla rientro da Cuba dicendo che mai ci saremmo aspettati di rimanere così delusi. Della musica e della rinomata allegria cubana nemmeno l'ombra, per non parlare poi del clima molto ventoso e con temperature che si aggiravano in torno ai 10 gradi. I prezzi elevatissimi su tutto, ci sono delle distinzioni decisamente razziste (ad esempio, i turisti non possono utilizzare la moneta cubana, ci sono spiagge distinte per abitanti del luogo e turisti, i cubani non devono conversare con chi non è del posto), poca gente e moltissima polizia. Fortuna ha voluto che dei 23 giorni che dovevamo fare di vacanza, avevamo deciso di passare gli ultimi 2 a Santo Domingo, quindi dopo 8 giorni da schifo abbiamo anticipato il volo e ce ne siamo andati.
Per dormire si spendeva molto ed anche per mangiare (considerando che si mangiava alla cubana e si dormiva in case cubane). Gli abitanti del luogo avevano il terrore di avvicinarsi ad un turista per paura di essere potati via dalla polizia. Se non fosse stato per un ragazzo di nome Osmel da soli non saremmo riusciti avedere nulla dell'Avana. Una maglietta a mezze maniche, mi è costata 25 dollari e il taxi ? Non ne parliamo. Però, questa è stata sicuramente un'esperienza negativa e non mi sento di poter dire a chi sta leggendo di non andare a Cuba. Infatti, sia io che il mio socio ci siamo ripromessi di tornarci, cambiando zona e forti della nostra esperienza.

NATAL


Ad oggi, ho visitato quattro zone del Brasile: Natal, Porto Seguro, Rio e Fortaleza. In queste foto potete vedere Natal che, è un personalissimo parere, è piaciuta meno. I brasiliani, sono gente amichevole ma tendono ad "allargarsi". Mi spiego meglio. Confidenza si, ma sepre con un occhio aperto. Un esempio per farvi capire: avevamo stretto amicizia con i bagnini della zona della spiaggia di ponta Negra in cui stavamo. Ridi, scherzi, mangi, bevi poi quando vai a prendere il conto hanno segnato tutto su di te. Le pousade sono generalmente a gestione familiare e in molti farebbero anche a meno di ragazzi soli. I prezzi variano dai 50 real al giorno con colazione ai 250. Quindi, fatevi un giro prima di pagare l'intero conto. Nei link troverete l'indirizzo e-mail di una pousada conveniente e non solo per il prezzo.

domenica 29 aprile 2007

PUERTO PLATA


Era da troppo tempo che non mi recavo nel "mio paese" così, a febbraio 2007 io e Vandi abbiamo deciso di tornarci recandoci questa volta a Puerto Plata. Siamo partiti da Bologna con scalo a Franco Forte (dove abbiamo casualmente conosciuto "Il Grande Babumba", l'avvocato di Roma Francesco un personaggio a dir poco spettacolare) e siamo arrivati direttamente all'aeroporto di Puerto Plata. Sin dal ritiro bagagli ho notato la diversità fra gli abitanti di questa zona (molto più civili ed educati) rispetto a questi dell'area della capitale. Ci aspettava Lorenzo, il proprietario del residence New Garden. Questa è un'ottima struttura dotata della possibilità di usufruire della cucina del residence sia per la colazione che per la cena. Unica pecca è la mancanza nelle stanze dei bidet che ci hanno costretto a lavarci il culo da in piedi come gli antichi. La città di Sosua, dove alloggiavamo, è decisamnte pulita e ben tenuta, la spiaggia è abbastanza lunga ma non profonda e, dietro ad essa, ci sono tutta una serie di negozietti, bar e ristoranti. Attenzione, che non è poi così a buon mercato quindi, evitate di fare gli americani per non rimanerci poi male.

MINSK


A Natale 2006, io e Vandi abbiamo deciso di cambiare decisamente meta e ci siamo recati in Bielorussia. Anche di Minsk ci avevano detto che è pericoloso e anche quì non abbiamo avuto alcun problema. Importante, prima di andare in Bielorussia bisogna fare il visto all'Ambasciata di questo paese che si trova a Roma. Noi ci siamo affidati all'agenzia Juventus Viaggi di Roma (l'unica ufficialmente riconosciuta da questo paese). Per avere il visto ci vuole circa una settimana e bisogna spedire il passaporto a Roma assieme ad una foto tessera e al formulario di riesta visto scaricabile dal sito dell'Ambasciata Bielorussa. Il viaggio dura meno di 3 ore e, all'arrivo, bisogna fare l'assicurazione (che costa poco). In Bielorussia non è ammesso entrare con alcool e non si può uscire con più di 200 grammi (mi sembra) di caviale, quadri e icone antichi e moderni (se non c'è l'autorizzazione del ministero dei beni culturali bielorusso). Dimenticavo di dire che la prenotazione dell'hotel va fatta dall'Italia (ti rilasciano un vaucher) mentre se vai in abitazione privata, oltre ad avere un visto differente , entro 3 giorni dal tuo ingrasso nel Paese devi andare a registrarti alla polizia. In inverno è molto freddo anche se a noi è andata bene. Minsk è veramente una bella capitale da vedere, decisamente a buon mercato. E' pieno di giovani perchè si tratta di una città universitaria. Attenzione !!! Non crediate che sapendo l'inglese sia facile muoversi, il mio consiglio è di comprare due piantine del luogo una scritta in inglese (per il turista) e una scritta in cirillico (per chiedere informazioni o per i taxi). La gente in giro non ti caga pari. Si mangia bene anche se, molto spesso, è difficile capire cosa ordini perchè i menù sono in cirillico. E' un paese pieno di verde e di boschi e la polizia è molto rigida (ad esempio, non fatevi venire in mente di attraversare la strada fuori dalle strisce pedonali). Locali ce ne sono ma se si hanno certe aspirazioni si può rimanere molto delusi.

RIO DE JANEIRO


Per questa vacanza ( ottobre 2006 ), io e Rene´ abbiamo deciso di tornare in Brasile e farci 9 giorni a Rio e i restanti giorni a Fortaleza. Devo sinceramente dire che l´ esperienza in questa citta` non e` stata delle piu` entusiasmanti. Prima di tutto il tempo a fatto schifo e su 9 giorni solo 2 abbiamo potuto prendere un po` di sole: un giorno a Copa Cabana e un giorno a Ipanema. Trattandosi di due delle spiagge piu` famose del mondo, mi aspettavo un minimo di organizzazione. Dimenticatevi i bar sulla spiaggia, gli sdrai per stendersi e tutti i tipi di confort: ombrelloni di piccole dimensioni piantati nella sabbia dal bagnino e sedie a sdraio ( ma definirle cosi` e` un termine decisamente lusinghiero ). L` acqua dell`oceano, poi, e` molto fredda. Abbiamo rimediato tramite un brasiliano di nome Antonio Carlos, un appartamento di fronte alla spiaggia di Copa Cabana a 200 reals al giorno (100 a testa) con 2 camere (una solo con 1 letto e un piccolo armadio), 2 bagni (uno lo definirei di servizio), un salottino con televisore e l`angolo cottura. Era completamente vuoto quindi ci siamo dovuti comprare anca la carta igenica e il cambio delle lenzuola ci e` stato fatto solo una volta. Si trova sull` avenida Atlantica al numero 1840. Visti i costi decisamente più elevati di Rio rispetto ad altre città del Brasile, se una persona viene quà essenzialmente per il mare, gli conviene andare da un'altra parte.
La città (per quanto riguarda i monumenti classici) è visitabile in 2 giorni (stando larghi). Cristo (entrata 5 real), Pao de Acucar (35 real), Maracana (16 real), Giardino zoologico (5 real), Cattedrale. Tutto ciò che ho citato, merita una visita; a chi volesse andare al Cristo consiglio il taxi per due motivi: è economicamente più conveniente di fare un pezzo di strada in taxi e il restante con il trenino e poi perchè il taxi non vi mette fretta e aspetta i vostri comodi. Per mangiare, si mangia un eccellente churrasco al carretao, consiglio anghe il galletto (i ristoranti che hanno questa come portata principale sono facilmente riconoscibili), sulla avenida N. S. di Copa Cabana c'è un ottima pasticceria francese e il bar 420 dove si può fare colazione all'americana. Dimenticatevi i ristoranti italiani: assenti. Per tutti coloro che pensano che Rio sia il paradiso della figa, preparatevi perchè rimarrete presto delusi: la maggior parte delle belle ragazze brasiliane ai turisti non li guarda nemmeno in faccia perchè, nella maggior parte dei casi hanno più soldi di noi. Diffidate di chi vi racconta che a Rio "si fa da matti" (magari è stato giù a carnevale) . Può essere vero ma tutto ha un prezzo e come vi ho già spiegato Rio è cara...chi vuol capire... .Dei brasiliani ho notato che sono un popolo educato e rispettoso. Una citazione riguardo il famoso Help (la discoteca del Barbiere di Rio per intenderci). Aprite bene le orecchie: nel locale conosciuto da tutti come il troiaio del mondo, fanno entrare solo con i pantaloni lunghi. Poi ricordate cosa è successo ad Abbattantuono nel film: state in guardia, non è un caso raro. Comunque è certamente una città suggestiva: uscendo dall'aeroporto, si possono notare le "favelas" su ogni collinetta della città.

CAPO VERDE


Capo Verde, al contrario di quello che mi avevano detto, non è poi così ventilata. L'isola di Sal è desertica e molto piccola infatti l'abbiamo girata tutta in geep partendo alle 09:00 della mattina e rientrando alle 16:30. Se ci si vuole fermare solo quì, una settimana è più che sufficiente. Fatto il giro dell'isola, la gita in barca, la visita alla baia degli squali (che per colpa di quell'attaccato che era con me non ho potuto vedere) si può dire che Sal si è vista tutta.
E' consigliabile per le famiglie, gente che si vuole rilassare, gruppi di ragazze...un pò per tutti quindi. Non è pericoloso e non servono vaccinazioni. E' un paese in via di sviluppo e stanno costruendo molto. Anche se io, per mancanza di tempo, non ci sono riuscito credo che possa essere interessante visitare almeno anche l'isola di Boa Vista (per chi resta più di una settimana). Dall'aeroporto di bergamo il volo diretto è durato 6 ore. Le mie giornate scorrevano via tranquille fra bagni in mare e tornei di vario genere organizzati dagli animatori dell'hotel.

LAS TERRENAS


Non eravamo mai stati al nord quindi abbiamo approfittato di una gita organizzata ( come il culo ) da un'italiana che vive a S. Domingo. Il pulman che doveva essere comodo era in realta un pulmino da 9 ( e noi eravamo in 12 ) abbiamo bucato 3 volte più di 6 ore per andare e altrettante per tornare. Questa vacanza mi è piaciuta davvero: ottimo il compagno di viaggio (quella sagoma di Vandi) e anche chi abbiamo conosciuto giù come Gino il fanese e Il Forlivese che per non spendere 70 pesos si è fatto tre Kilometri a piedi sull'autopista di notte e si è beccato le legnate (chi è stato quì sa di cosa parlo). Se volete una discoteca dove trovare solo i dominicani, andate al Mundo Center: personalmente, però, eviterei.
I posti sicuramente belli ma servivano più giorni. Gli italiani che vivono in Repubblica Dominicana, hanno un'ottima parlantina e la maggior parte delle volte dietro ad un buon affare si nasconde un'inculata pazzesca. Le gite ci sono, basta informarsi quindi non fidatevi del primo che passa e che si propone, ci sono agenzie specializzate. Se propri volete farlo "all'avventura", vi conviene noleggiare una geep (i dominicani guidano malissimo) e girarvi l'isola. In questo modo potrete metterci tutto il tempo che vorrete senza dover rendere conto a nessuno e in caso di inconvenienti potrete prendervela solo con voi stessi tanto anche se vi fidate di questi "faccendieri" non cambia nulla: se avete un problema se ne fregano tanto ormai avete già pagato (vogliono i soldi prima). Altra soluzione è prendere il Caribe Tour che è una linea di pulman che a basso prezzo percorre tutte le zone principali dell'isola. Un consiglio: se deciderete di provare, copritevi bene perchè sul Caribe, l'aria condizionata è insopportabile. Sicuramente un'esperienza indimenticabile è stata questa: arrivare alle cascate del Limon a dorso d'asino passando su sentieri larghi meno di 1 metro e con lo strapiombo dall'altro lato.